Come recuperare dopo la rottura del tendine d'Achille

Come recuperare dopo la rottura del tendine d'Achille

Nonostante il tendine d’Achille sia adatto a ricevere numerose sollecitazioni, legate al movimento del piede e della gamba, in seguito a uno sforzo eccessivo può lacerarsi e rompersi. Accade a una persona su 10.000 ogni anno, soprattutto a chi pratica sport come podismo, ginnastica, danza, basket, tennis e pallavolo. Chi ha subito la rottura del tendine d’Achille riporta di aver sentito un forte dolore improvviso al tallone, accompagnato da un suono simile a uno schiocco, che ha reso quasi impossibile camminare.

Questo tipo di infortunio si verifica in genere a seguito di un evento traumatico e/o in conseguenza di una tendinite trascurata, ma le cause possono essere molte.

Cause e sintomi della rottura del tendine d’Achille

La rottura del tendine d’Achille è spesso legata a un movimento rapido e improvviso all’inizio dell’attività sportiva, che causa una brusca contrazione del muscolo e uno stress eccessivo per il tendine. Può verificarsi anche in caso di traumi, tendinite achillea mal curata e uso di alcuni farmaci. Alterazioni metaboliche in grado di causare un indebolimento progressivo delle fibre possono essere fattore di ulteriore compromissione del tendine. Generalmente la rottura del tendine d’Achille si manifesta attraverso:

  • Una sensazione improvvisa di contrazione muscolare;
  • La percezione di uno schiocco, anche sonoro;
  • Un dolore acuto dietro la gamba, a livello dei muscoli del polpaccio;
  • Improvvisa difficoltà a camminare e a muovere il piede verso il basso;
  • Incapacità di alzarsi sulla punta del piede;
  • Lividi e gonfiore localizzati sulla caviglia e sul tallone;
  • Sensazione di affossamento e rigidità alla caviglia.

Come si cura e tempi di recupero

Per la rottura del tendine d’Achille l’intervento chirurgico è l’opzione di cura più adottata. L’intervento è svolto in anestesia locale e prevede un’incisione lungo la parte posteriore della caviglia, lateralmente alla porzione mediana, in modo che le scarpe in seguito non causino attrito sull’area della cicatrice. Questo non prescinde da un’attenta gestione della ferita e dall’attivazione di un percorso di riabilitazione mirato.

I tempi di guarigione sono variabili, ma generalmente dopo sei settimane si riesce ad appoggiare il carico completo sul piede infortunato, mentre la ripresa piena dell’attività avviene non prima di 4-6 mesi. Dopo circa 2 mesi dall’intervento per la rottura del tendine d’Achille si può ricominciare a camminare e a guidare, mentre il ritorno alle attività sportive, specialmente se ad alto impatto, non può verificarsi prima di 7-9 mesi dall’intervento.

Protocollo riabilitativo per il recupero

La riabilitazione post-chirurgica del tendine d’Achille richiedeva tradizionalmente una totale immobilizzazione per circa 6-8 settimane con gesso, seguita da un graduale ritorno alla posizione neutra nelle successive 3-4 settimane. Recenti studi, tuttavia, hanno dimostrato che l’immobilizzazione prolungata, a causa dell’atrofia muscolare, ha effetti nettamente negativi sul recupero. Ad oggi si predilige un’immobilizzazione ridotta e una mobilizzazione precoce. La riabilitazione inizia subito dopo la dimissione:

  • La prima fase richiede mobilizzazioni passive alternate all’applicazione di un tutore per immobilizzare la caviglia. È fondamentale, in questa fase, rispettare il protocollo PRICE (protezione, riposo, ghiaccio ed elevazione dell’arto);
  • Successivamente inizia il percorso di fisioterapia ai fini del recupero funzionale e del completo ripristino della forza e del trofismo, che può comprendere per esempio il massaggio trasverso profondo. Per il rinforzo muscolare possono essere utilizzati molti esercizi, tra cui quelli isometrici;
  • Fondamentale per una corretta riabilitazione e mantenimento è lo stretching del tricipite surale e di tutta la catena cinetica posteriore, per recuperare e mantenere una corretta lunghezza muscolare dei muscoli tendinei ed evitare infortuni;
  • La riabilitazione propriocettiva, infine, contribuisce alla stabilità articolare e alla prevenzione delle recidive, nonché a un più rapido recupero. A questo fine, gli esercizi di fisioterapia possono essere abbinati a supporti di recovery wearing, come i gambali a compressione.

Prevenzione

La rottura del tendine d’Achille è un infortunio grave, con tempi di recupero lunghi e complessi percorsi di riabilitazione, specialmente se si tratta di rottura del tendine d’Achille negli anziani. Per evitare che si verifichi, è consigliabile evitare il sovraccarico funzionale e adottare alcuni accorgimenti:

  • Acquistare scarpe adeguate all’attività fisica che si pratica;
  • Assicurarsi di fare riscaldamento e allungamento muscolare con ogni allenamento o pratica sportiva mediante lo svolgimento di esercizi specifici e mirati;
  • Alternare il tipo di attività sportiva, intervallando sport ad alto impatto per le articolazioni, come la corsa, con sport a più basso impatto come camminare, nuotare o andare in bicicletta;
  • Non effettuare esercizi fisici su superfici troppo dure o scivolose;
  • Aumentare con gradualità l’intensità dei propri allenamenti;
  • Tenere sotto controllo il peso corporeo e i livelli di colesterolo.

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