Benefici dell’abbigliamento a compressione nel running

Benefici dell’abbigliamento a compressione nel running

L’abbigliamento a compressione sta avendo una diffusione crescente tra gli sportivi, specialmente i runner, ma rimane molta confusione sul suo utilizzo e soprattutto sui suoi effettivi benefici: l’abbigliamento a compressione a cosa serve? Può davvero migliorare la performance sportiva? In quali problematiche può essere d’aiuto? Quando e come deve essere utilizzato? Per capirne l’effettivo funzionamento e i benefici che può portare è quindi utile fare un passo indietro e analizzare quali sono le principali insidie insite nel running, che colpiscono tutti gli atleti a prescindere del livello di esperienza.

La fatica muscolare e il rischio di lesioni nel running

L’affaticamento nel running un’esperienza piuttosto comune: a un certo punto, durante un’attività fisica intensa, il cuore batte forte e i muscoli bruciano, reclamando una pausa o un rallentamento. Succede perché l’ossigeno non è sufficiente e il corpo inizia a produrre acido lattico, provocando una sensazione di bruciore e di affaticamento. Per ridurre la stanchezza e l'affaticamento, è necessario migliorare l’ossigenazione dei tessuti e velocizzare l’eliminazione dell’acido lattico dai muscoli attraverso il sangue: è qui che entra in gioco l'abbigliamento da running a compressione, che riduce le vibrazioni del muscolo, fonte principale dell’affaticamento.

Altrettanto comune tra i runner è l’esperienza di qualche tipo di lesione. I più comuni sono lesioni della cute (vesciche e abrasioni), lesioni muscolari (contratture, stiramenti, strappi, ndr) e distorsioni. Per quanto riguarda gli infortuni, invece, l’80% è composto da infortuni da sovraccarico dei tessuti (muscoli, ossa, tendini). Le zone di infortunio più frequenti sono localizzate negli arti inferiori, in particolare riguardano il ginocchio, la caviglia e il piede. L’abbigliamento a compressione può aiutare a prevenirli e, di conseguenza, abbassare anche il rischio che si verifichino nuovamente.

Abbigliamento a compressione: cos’è e come funziona

L’abbigliamento compressivo ha la funzione di migliorare la capillarizzazione muscolare e di evitare micro-traumi alle fibre dei muscoli. Per assolvere a queste funzioni, comprime le fibre muscolari, ma non deve stringere: i movimenti devono essere fluidi, l'indumento sulla pelle non deve dare fastidio, abradere o segnare. Gli indumenti a compressione sostengono i muscoli, ma anche tendini e articolazioni, e li proteggono delle oscillazioni che possono essere dannose per le fibre stesse, minimizzando i traumi.

Solitamente la compressione è differenziata a seconda delle zone e dei tipi di abbigliamento:

  • In una t-shirt o maglia a compressione avremo una compressione maggiore sui pettorali, sulle spalle e sulla schiena, media sugli addominali, ma nulla sotto le ascelle e sui fianchi;
  • In una calza sarà alta sulla fascia plantare per sostenere l'arco, ma leggerissima sulla punta o sulla caviglia, dove potrebbe impedire movimenti agevoli;
  • Nelle polpaccere sarà più forte sul tendine d'achille, sostenuta sul polpaccio e leggera sulle ginocchia.

L’abbigliamento a compressione nel running

L’abbigliamento a compressione può agire su diverse parti del corpo, ma specialmente nel running ha la maggiore efficacia sui muscoli delle gambe. Infatti, la compressione graduata sugli arti incoraggia e aumenta il ritorno venoso al cuore e ai linfonodi, aiutando così l’atleta a correre più lontano, in quanto ha a disposizione maggiore ossigeno per alimentare i suoi muscoli, e a recuperare più in fretta, perché eliminerà più rapidamente l’acido lattico e avvertirà un dolore muscolare più lieve. A seconda del tipo di abbigliamento compressivo utilizzato e del momento in cui va utilizzato, i benefici cambiano:

  • Prima dello sforzo: riduzione e prevenzione del quotidiano gonfiore degli arti inferiori, che porta una sensazione di gambe fresche e leggere. Come conseguenza, il dolore e il fastidio spesso provati durante l'attività fisica sono notevolmente ridotti;
  • Durante lo sforzo: l'abbigliamento compressivo contiene il muscolo e assorbe le vibrazioni generate dall'impatto con il terreno durante la corsa, riducendo le microlesioni delle fibre dovute a shock, riducendo o posticipando la fatica muscolare e agendo sulla prevenzione degli infortuni e sulla riduzione del danno muscolare;
  • Dopo lo sforzo: riduzione del gonfiore, significativa diminuzione dell’indolenzimento e del rischio di infiammazione, velocizzazione e ottimizzazione dei tempi di recupero, abbassamento del rischio di re-infortunio.

Gambali a compressione: a cosa servono?

I gambali compressivi, se usati non durante la prestazione ma in seguito, sono un prezioso alleato per proteggere i propri muscoli, consentire il recupero e, sul lungo periodo, migliorare le prestazioni. Agiscono in modo specifico sui muscoli della gamba, con azione localizzata sulla coscia o sul polpaccio, e agevolano il flusso venoso migliorando il deflusso del sangue carico di tossine. In questo modo aumentano l’ossigenazione dei muscoli e velocizzano il processo di recupero.

I gambali compressivi da runner sono adatti per qualunque sportivo, dal maratoneta professionista al jogger occasionale, e hanno grosse differenze perfino con le migliori calze a compressione da running:

  • Innanzitutto si utilizzano esclusivamente nella fase di recupero, per un’azione mirata che consenta la rigenerazione dei muscoli dopo la corsa;
  • Inoltre, non comprimendo anche il piede, riducono la sensazione di fastidio e il rischio di vesciche;
  • Infine, sono meno soggetti a usura del tessuto, in quanto vengono utilizzati solo in fase di riposo e non sono intaccate sui punti più spesso oggetto di usura (caviglie, tallone, suola).

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